since 1921
“L’anno millenovecentoventuno il giorno venticinque del mese di settembre …” così recita l’”istrumento” con il quale il mio bisnonno Giovanni Spasari – qui ritratto con la moglie e i suoi nipoti – acquistava “pel prezzo pagato di lire trentacinquemila due fondi rustici denominati Pantano e Castellace in agro di Badolato”.
Quest’uomo – impresario edile, ma con la passione per la campagna – aveva pensato al podere come luogo tranquillo dove trascorrere con la moglie – Antonietta Ciciarelli, prima insegnate donna nella scuola elementare di Badolato – la loro unica figlia Franceschina – maritata con il maestro elementare Salvatore Cosenza – e la nidiata di nipoti (ben otto), le lunghe ed assolate giornate delle estati calabresi lontano dal “trambusto” e dalla calura del paese.
Nei sei ettari del fondo, in parte coltivato a oliveto, Giovanni impiantò la vigna, alberi di fico e mandorli; la zona irrigua – che fruiva di una sorgente d’acqua – fu dedicata alla coltivazione degli agrumi e delle pesche.
Sul poggio più alto – con una splendida vista sul mare azzurro del golfo di Squillace, sul borgo antico di Badolato e su quello di Santa Caterina – costruì la grande casa colonica dotandola di stalla, ovile e palmento (per pigiare l’uva).
1921
i Fondi Rustici
L'impresario edile Giovanni Spasari acquista due fondi rustici denominati Pantano e Castellace in agro di Badolato
1943
La Distruzione
Il rudere della casa colonica viene distrutto da un carico di bombe sganciate da un aereo della Luftwaffe
2015
Tenuta Pantano
Viene fondata Tenuta Pantano, la società agricola destinata a ridare vita al podere e a realizzare un prodotto di qualità
2017
Le Piante Secolari
Nella campagna olearia 2017 riprende vigore la produzione di olive dalle piante secolari
2019
La Svolta
Entrano in produzione i giovani ulivi piantati solo quattro anni prima, segnando l'anno della svolta.
1921
i Fondi Rustici
L'impresario edile Giovanni Spasari acquista due fondi rustici denominati Pantano e Castellace in agro di Badolato
1943
La Distruzione
Il rudere della casa colonica viene distrutto da un carico di bombe sganciate da un aereo della Luftwaffe
2015
Tenuta Pantano
Viene fondata Tenuta Pantano, la società agricola destinata a ridare vita al podere e a realizzare un prodotto di qualità
2017
Le Piante Secolari
Nella campagna olearia 2017 riprende vigore la produzione di olive dalle piante secolari
2019
La Svolta
Entrano in produzione i giovani ulivi piantati solo quattro anni prima, segnando l'anno della svolta.
Antistante alla casa, l’ampia aia pavimentata con mattoni di cotto serviva ad essiccare il grano e gli altri prodotti della terra, ma più spesso ospitava lunghe tavolate di commensali che con la scusa della caccia usavano andare al “Pantano” per gustare la cucina della tradizione badolatese ed abbondanti libagioni.
Per lungo tempo a testimoniare quella passione per la terra sono rimasti circa 300 ulivi secolari – delle cultivar grossa di gerace e carolea – e il rudere della casa colonica, distrutta insieme ai mandorli nel 1943 da un carico di bombe sganciate da un aereo della Luftwaffe per sfuggire all’inseguimento dei caccia alleati.
Quella passione mai sopita rivive nel desiderio di ottenere un olio extra vergine di oliva di qualità superiore in Calabria – terra vocata per tradizione all’olivicoltura e secondo produttore italiano di olive, ma non altrettanto riconosciuta per la qualità del suo olio.
Così nel 2015, dopo un lungo periodo di abbandono dell’uliveto e varie peripezie, ho fondato Tenuta Pantano, la società agricola destinata a ridare vita al podere e a realizzare un prodotto di qualità nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e dei tempi di madre natura.